Come suggerisce il suo stesso nome, il finanziamento tasso zero è un prestito con tasso annuo nominale pari a 0%. Ovvero, un finanziamento che non prevede interessi debitori sul capitale preso in prestito. Ma esistono davvero i finanziamenti a tasso zero? E come funzionano? Cerchiamo di scoprirlo meglio!
Come funziona il finanziamento a tasso zero
Il finanziamento a tasso zero è un prestito senza interessi debitori. In altri termini, il creditore erogherà un capitale in favore del debitore, senza richiedere in cambio nulla tranne il capitale concesso, oltre a eventuali spese e commissioni (ne parleremo tra breve).
Di norma il finanziamento a tasso zero è concesso sotto forma di credito al consumo, ovvero come un prestito che permetterà al consumatore di effettuare una specifica operazione di acquisto. Esempi comuni e frequenti di questa forma di credito sono rappresentati dai finanziamenti per comprare auto, elettrodomestici, arredamenti e tanto altro ancora.
Richiedere il finanziamento a tasso zero
Il miglior modo per scoprire come funziona il finanziamento a tasso zero è fare un esempio.
Ipotizziamo pertanto di dover acquistare un armadio per la nostra casa al mare, e di volerci rivolgere a un rivendita di mobili che offre ai propri clienti dei prestiti tasso 0. Che fare?
Naturalmente, la prima cosa che dovremo fare è individuare l’armadio dei nostri sogni. Una volta fatto ciò, al momento del pagamento potremo esprimere la nostra intenzione di ricorrere a uno dei finanziamenti a tasso zero proposti dal venditore sotto forma di credito al consumo.
Il venditore, o un suo incaricato specializzato nell’erogazione di queste forme creditizie, ci domanderà alcuni documenti utili per formalizzare l’istruttoria, come i documenti di identità e quelli che comprovano il percepimento di un reddito (buste paghe, dichiarazione dei redditi).
A questo punto il venditore invierà alla finanziaria o alla banca che si occuperà di gestire la relazione creditizia tutta la documentazione recuperata. Al termine di una rapida istruttoria l’istituto di credito fornirà il nulla osta a procedere con la vendita. In caso contrario, bloccherà l’operazione impedendo la sua conclusione.
Si noti che, di norma, nelle moderne catene di vendita la transazione di cui sopra avviene in modo completamente telematico e in pochi minuti. Inserendo i dati del potenziale compratore all’interno del proprio applicativo, dunque, il venditore riesce a sapere in brevissimo tempo se vi possano o meno essere margini di finanziabilità, entro limiti quantitativi di norma piuttosto contenuti.
Come rimborsare i prestiti a tasso zero
Il rimborso dei prestiti tasso zero avviene generalmente attraverso il pagamento di rate addebitate mensilmente sul conto corrente indicato in sede di richiesta. Nel caso in cui il cliente lo desideri, può tuttavia richiedere l’addebito attraverso strumenti alternativi, come quello sulla carta di credito o, nel caso in cui venga ammesso dall’istituto finanziatore, con bollettini postali o MAV.
Conviene il prestito a tasso zero?
Con le caratteristiche che abbiamo appena condiviso, il finanziamento a tasso zero sembra essere la soluzione creditizia più interessante e utile di tutte. D’altronde, chi non vorrebbe avere a disposizione un prestito senza interessi?
Tuttavia, prima di sottoscrivere con particolare enfasi un prestito a tasso zero, è sempre opportuno soffermarsi su tutte le condizioni economiche, e non solamente sul tasso.
Alcuni prestiti a tasso zero celano infatti commissioni e spese una tantum o ricorrenti anche particolarmente gravose, che potrebbero azzerare del tutto l’apparente convenienza di un finanziamento appartenente a questa categoria.
Ma come rendersi conto, allora, se si tratta o meno di un vero finanziamento a tasso zero?
Il suggerimento più importante che possiamo condividere è legato alla necessità di non soffermarsi alla sola consultazione del tasso annuo nominale (TAN), ma andare oltre, e guardare a un indicatore sintetico di costo come il tasso annuo effettivo globale (TAEG). Qua un articolo dedicato ai tassi di interesse dei prestiti.
La differenza è abbastanza significativa. Il tasso annuo nominale comprende infatti il solo tasso di interesse debitore che viene applicato al capitale oggetto di prestito. Dunque, nei prestiti a tasso zero è questo l’indicatore che viene generalmente azzerato.
Il tasso annuo effettivo globale prende invece in considerazione non solamente il costo sul denaro presto in prestito, quanto anche tutti quegli oneri che sono direttamente ricollegati alla posizione debitoria. Per esempio, sono parte integrante del TAEG le spese di istruttoria, le commissioni per l’incasso delle rate e ogni altra spesa che può essere direttamente ricollegata al prestito.
Ne deriva che se vuoi renderti conto se un finanziamento sia davvero o meno a tasso zero, il nostro suggerimento non può che essere quello di osservare con attenzione il TAEG, piuttosto che il TAN. Non sono rari i casi di prestiti che vengono promossi a TAN 0%, ma il cui costo effettivo, in termini di TAEG, sia anche superiore al 10%!