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Come si fa a capire se il tasso è usurario?

  • Prestiti
- Tempo di lettura 4 minuti -

Richiedere un prestito è piuttosto facile, il problema è tutto quello che c’è dietro che lo rendono un qualcosa difficile da capire e per il quale stare attenti. Gli argomenti di cui trattare sono tantissime, si passa dai prestiti velocissimi, a quelli per pensionati, attraversando la giungla di chi è protestato e chi è un cattivo pagatore. Tutte situazioni per la quale è sempre opportuno fare chiarezza per cercare di non creare confusione all’interno della testa delle persone.

Altro argomento che bisogna trattare è quello del tasso usurario. Di seguito andiamo a darne una definizione e soprattutto a spiegare perché è molto importarne saperlo riconoscere per evitare di pagare di più, in quanto è una pratica che supera la soglia della legalità.

Tasso usurario, cos’è

Quando sentite dire “Tasso usurario”, sappiate che stanno indicando un tasso di interessi che va oltre quanto stabilito, cioè supera il tasso TEGM (Effettivo globale medio). Siamo oltre la legalità, in quanto si tratta di un tasso stabilito ogni tre mesi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Si tratta di una vera e propria piaga per chi decide di voler accedere a un prestito o finanziamento. Infatti si è spesso portati a pensare che il tasso usurario indichi qualcosa di illecito, concesso da usurai a chi è in una situazione economica difficile. In realtà esso ha una applicazione ben più grande, andando a prendere il nome di usura bancaria.

Le banche e gli istituti di credito stipulano nel contratto dei tassi di interessi da inserire nel pagamento rateale del prestito. Ovviamente questi interessi hanno dei limiti che non possono essere superati. Prendono il nome di tasso soglia, oltre la quale si parla di tasso usurario e quindi va oltre a quello legale.

Ma come si riconosce un tasso usurario? Come ci si difende? Prima di rispondere a queste domande, facciamo giusto un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è un tasso d’interesse.

Cos’è un tasso d’interesse

Tutti almeno una volta abbiamo citato la parola tasso d’interesse. Ma di cosa si tratta? Questa è una variabile fondamentale nel mercato finanziario e rappresentano il costo che colui che emette un prestito addebita a chi lo riceve in un lasso di tempo stabilito. È come se fosse una sorta di pagamento per il noleggio del denaro che fa, ovviamente, lievitare il prezzo del prestito o finanziamento. Si esprime in percentuale ed è calcolato sulla base del totale del prestito.

Chiaramente il tasso d’interesse non è uguale per tutti, ma dipende dalla finanziaria che stipula un costo per il servizio, cioè il tasso di interesse.

Come riconoscere un tasso usurario

Al giorno d’oggi risulta molto importante saper riconoscere il tasso usurario per evitare di incappare in situazioni illegali che portano un danno al consumatore. Ma come si verifica? Come si capisce se un tasso è usurario? La risposta risiede nella verifica del tasso annuo effettivo.

Infatti per non cadere vittima di questa pratica è fondamentale prestare attenzione al TAEG (Tasso annuo effettivo globale). Sono somme di interessi che sono state accordate con chi finanzia e riguarda le spese collegate all’operazione, quindi:

  • le spese per l’istruttoria della banca per capire se è il caso di concedere o meno una determinata somma di denaro e che sia affidabile;
  • quelle per l’assicurazione, utilizzate in caso di mancato pagamento della rata;
  • spese da dedicare alla perizia svolta da un istituto di credito;
  • spese per estinzione anticipata del finanziamento o interessi di mora;
  • spese notarili.

Tutto questo rappresenta il Taeg. Tutto questo aiuta a capire se è stato superato il tasso soglia e quindi se ci troviamo di fronte a un tasso usurario che danneggia il cliente.

Come difendersi da un tasso usuraio?

Per fortuna a favore delle persone che subiscono un tasso usurario ci sono una serie di strumenti per potersi difendere da un danno ingiusto e che non rispecchia la legalità. Il rimedio deve portare al danneggiato un recupero di quanto pagato in più ingiustamente e compensare il danno subito.

Prima di passare alla parte giudiziaria, è opportuno che si presenti un reclamo all’istituto di credito che ha rilanciato il finanziamento. Se non dovesse arrivare nessuna risposta, allora in quel caso si passa a fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.

Se neanche questo strumento dovesse servire, allora si procede per via legali, andando a confrontarsi con l’autorità competente. Il tutto va operato non oltre i 10 anni dal rimborso delle rate. Si dovranno presentare le giuste prove del torto subito, cioè bisognerà portare avanti al giudice le relative perizie e contratti di finanziamento che attestino che si è stati soggetti di un tasso usurario.

Se il riscontro è positivo si può andare incontro a una sanzione civile o penale.

Sanzione civile

Prendiamo come esempio un mutuo che al suo interno ha dei tassi usurari. Ecco in questo caso il codice civile afferma che si annulla la clausola e non ci sono più interessi da versare. Cosa vuol dire nel concreto? Semplicemente che il mutuo è gratuito e dovrà restituire solamente la cifra concordata senza interessi. Ovviamente non si applica solo in questa circostanza, ma anche al leasing e tantissime altre opzioni.

Questa è la soluzione più classica, ma è possibile andare incontro ad altre sanzioni civili per un contratto usurario, come la rescissione del contratto per lesione e una richiesta di risarcimento danno.

Andando ad analizzare il primo caso, non si applica se siamo di fronte a un contratto di mutuo o delle opzioni citate, ma con accordo che riguarda altre attività, come prestazioni lavorative, andando quindi successivamente a chiedere la rescissione del contratto. In mancanza di requisiti si può comunque chiedere un risarcimento danni.

Sanzione penale

Diventa penale il reato di usura nel momento in cui al netto di un prestito di denaro o una prestazione lavorativa ci sono altri vantaggi usurari o interessi. Questo inevitabilmente comporta una pena con reclusione dai due ai dieci anni e una volta che va dai 5.000 euro ai 30.000 euro.

Si tratta di una situazione limite che difficilmente capita se non in casi assolutamente gravi.