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Come non essere più protestato

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- Tempo di lettura 4 minuti -

Quando decidiamo di fare un finanziamento o un prestito veloce non basta solamente fornire un garante o altre garanzie a supporto per far si che venga accettato, ma c’è bisogno anche che il richiedente non sia protestato. Ma cosa vuol dire? Semplicemente che si è dei cattivi pagatori. Questo status influisce su moltissimi aspetti, tra cui proprio l’impossibilità di richiedere prestiti e muti, così come la mancata possibilità di poter richiedere qualsiasi carta di credito.

Insomma, si capisce che si tratta di qualcosa di abbastanza particolare, ma è irreversibile? No, ovviamente c’è la possibilità di essere cancellati dal Registro dei Protestati, ma non è un’operazione semplice. Scopriamola!

Protesti cambiari, cosa sono

Prima di arrivare a spiegare qual è la procedura da seguire per la cancellazione di un pretesto, è giusto spiegare di cosa si tratta un Protesto cambiario. Essi non è altro che un semplice atto pubblico ufficiale, che si accerta del mancato pagamento di una cambiale o assegno. A farlo un notaio o un ufficiale giudiziario. Un protesto cambiario può avvenire in diversi modi, tra cui quando si emette un assegno senza avere i fondi a sufficienza per poterlo pagare oppure quando una cambiale non viene pagata. Tutto questo comporta all’iscrizione in uno specifico registro consultabile da chiunque. Infatti qualsiasi cittadino può decidere di visitarlo, come qualsiasi istituto di credito prima di assegnare un finanziamento.

Cosa comporta avere un protesto cambiario? In questi casi il primo problema che si riscontra è l’ottenere prestiti, in quanto non si ha alle spalle una storia creditizia valida.

Procedura cancellazione protesti

Non siete riusciti a pagare una cambiale e di conseguenza siete finiti nel temuto registro. Non è nulla di irrimediabile, in quanto un protesto si può anche cancellare. Ma come? Esiste una procedura da seguire che non è certamente facile, ma vi permette di eliminare il problema. Prima di tutto per cancellare lo status di “Cattivo pagatore” bisognerà pagare il debito a chi vi ha fatto il prestito con tutti gli interessi del caso che bisogna versare. Ecco quindi che se non riusciremo a coprire gli interessi, il nostro nome continuerà a comparire nel registro. Diventa un loop infinito, per questo molte persone preferiscono rivolgersi ad avvocati per la cancellazione, risultando addirittura la soluzione più vantaggiosa.

In alternativa ancora, senza pagare nulla, c’è un altro metodo: aspettare 5 anni. Di legge, infatti, alla scadenza del quinto anno dal protesto, la procedura verrà cancellata. Insomma se siete disposti ad aspettare questo lasso di tempo così lungo, potete anche decidere di scegliere questa soluzione. Ovviamente rimandando al mittente tutte le richieste di risarcimento da parte della banca e finanziaria.

Nessuna domanda, nessun avvocato, tutto avverrà in maniera automatica e dopo cinque anni il protesto sarà eliminato. È il lato positivo della situazione, peccato che saranno 60 mesi difficili.

Da precisare però che in questo caso cade solamente il protesto e no il debito. Infatti dopo cinque anni noi non saremo più iscritti nel registro, ma continueremo ad avere anche un debito nei confronti della banca. Ecco quindi che l’istituto di credito potrà tranquillamente attuare qualsiasi strumento per riavere indietro i propri soldi.

Il protesto decade dopo 5 anni? Sì, però…

Abbiamo visto nel paragrafo qui sopra che un protesto, per legge, decade dopo cinque anni. C’è da aggiungere che esistono delle casistiche particolari: ad esempio se un gruppo di persone è già stato inserito nel Registro dei Protestati e ci finisce per l’ennesima volta, i tempi per essere eliminati non sono più cinque anni, ma dieci! Più si finisce nello status di “Cattivo pagatore” e più i tempi si dilatano sempre di più, rendendo poi impossibile poterne uscire senza l’aiuto di un avvocato o pagando la somma.

Non è l’unica particolarità, infatti il tempo potrebbe aumentare anche per quelle persone che hanno nuovi debiti e pur pagandoli finiscono in questo Registro. Nella maggior parte dei casi resta sempre 5 anni, ma tutto può essere a seconda delle variabili.

Cancellare un protesto quanto costa?

Su questo aspetto pure ci sono molte variabili da prendere in considerazione. Ovviamente come detto in precedenza se si sceglie di far decadere il protesto non ci saranno spese da sostenere, se non quelle di dover pagare la banca. Se invece non si ha voglia di aspettare cinque anni, il discorso è diverso.

La spesa più grande a sostenere se non si è intenzionati a pagare il debito è quella di affidarsi a un avvocato, che andrà a occuparsi di tutte le procedure legislative. Anche se bisogna comunque dire che i tempi potrebbero allungarsi in base ad alcune casistiche. Ad esempio il tribunale potrebbe decidere di non accettare la richiesta del legale, portando a scegliere altre strade. Si richiede molta pazienza in questo caso, anche perché se prima si hanno dei precedenti il tutto si complica, portando ad ulteriori spese non previste.

Conclusioni

Il settore dei prestiti e dei finanziamenti è abbastanza complesso. Quando decidiamo di richiederne uno dobbiamo mettere sempre in conto che possono accadere imprevisti che ci portano poi ad essere protestati. L’iscrizione nel Registro dei Protesti porta inevitabilmente delle conseguenze che possono limitare la vita delle persone, come l’impossibilità di richiedere un finanziamento o semplicemente una nuova carta di credito.

Conviene cancellare l’iscrizione? Ovviamente sì, se si ha la possibilità di farlo. Abbiamo visto come pagando l’intera cifra debitrice con gli interessi comporta l’immediata cancellazione, altrimenti bisognerà mettere in mezzo un avvocato che ci segua in questa lunga procedura non privo di imprevisti. La più conveniente risulta aspettare i canonici cinque anni per l’annullamento naturale (tutto dipende sempre dai casi), anche se è importante sottolineare come si intenda solamente la cancellazione del protesto e non del debito. Infatti la persona dovrà comunque restituire la somma con interessi e spese amministrative.

La scelta ovviamente spetta alle persone e alla loro possibilità di poter pagare o meno il debito alla banca. Certamente essere iscritti a questo Registro è una forte penalizzazione in termini di richieste finanziarie, per questo bisogna trovare una soluzione che si estremamente favorevole.