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Quanto può chiedere di prestito un pensionato?

  • Prestiti
- Tempo di lettura 4 minuti -

Quando si parla di prestiti e finanziamenti, una domanda che si fanno molti è: i pensionati possono richiedere e ricevere un prestito? Se sì come funziona e qual è l’importo massimo erogabile? Tutte domande alla quale possiamo dare una risposta affermativa. Se si rientra nella categoria dei pensionati è possibile richiedere una somma di denaro all’istituto bancario a determinate condizioni, come nel caso del Prestito Vitalizio Ipotecario o la Cessione del quinto. Tutte soluzioni che permettono di ottenere la giusta cifra per le proprie esigenze.

Prestiti per pensionati, ecco perché è possibile ricevere la cifra richiesta

I prestiti per pensionati sono un tipo di finanziamento volto a coloro che non lavorano più e si godono il meritato riposo. Si è sempre pensato che questo tipo di prestito in genere fosse difficilmente erogabile, in realtà è il contrario. Le banche e gli istituti di credito rilasciano volentieri prestiti a questa categoria, in quanto la pensione è un reddito sicuro che la persona riceve sempre. Ecco perché risulta più facile ricevere la cifra richiesta: il beneficiario non avrà problemi a versare l’importo mensilmente.

Anche in questo caso ci sono una serie di soluzioni per i pensionati: tipologie di finanziamento che prendono in considerazione aspetti diversi. Scopriamo quali sono.

La cessione del quinto

Tra le misure più utilizzate per concedere prestiti alle banche c’è sicuramente la cessione del quinto. Si tratta di un tipo di finanziamento molto semplice per gli anziani che utilizza come garanzia proprio la pensione. Il rimborso del denaro avviene tramite rata, la quale non supererà mai il quinto dell’entrate mensili. Si tratta di una pratica che permette maggior disponibilità economica, oltre al fatto di non dover fare versamenti o altro, visto che la pensione mensile viene rilasciata già con la trattenuta stabilita in base alla dimensione del prestito.

In questa circostanza l’utente potrà richiedere un massimo di 50.000 euro, suddivisa in rate per un massimo di 10 anni.

I requisiti

Chiaramente come in ogni prestito, ci sono una serie di requisiti da poter rispettare. In primis l’età massima per richiedere il prestito è di 79 anni, sforata questa soglia le banche non concederanno alcuna somma; in secundis bisogna essere ex Inpdap oppure pensionati Inps.

Dalla possibilità di avere un finanziamento in pensione sono esclusi tutti quelli che percepiscono assegni sociali, invalidità civile, pensioni privilegiate o comunque tutti quelli che ricevono assegni mensili al di fuori della pensione.

Possono beneficiarne, invece, chi risulta un cattivo pagatore o semplicemente si è visto pignorare o protestare qualcosa.

Le rate sono fisse e non superano mai il 20% del valore netto della pensione. Il pensionato, in base alla cifra concessa, potrà ottenere rate da minimo 24 mesi fino a un massimo di 120, cioè 10 anni.

Quali documenti presentare per la Cessione del quinto

Ovviamente bisognerà presentare anche la giusta documentazione per richiedere la Cessione del quinto:

  • Documento di identità in corso di validità
  • Codice fiscale
  • Ultimo cedolino pensionistico
  • Comunicazione di cedibilità fornita dall’Inps

Una volta presentato tutto, si firma il contratto che poi verrà inviato a chi eroga la pensione. All’interno del canone mensile ci sono tutte le spese del caso, come gli interessi. Inoltre si dovrà sottoscrivere un’assicurazione sulla vita, in quanto questa ricoprirà la cifra ceduta in caso di morte del pensionato prima che il debito venga estinto.

Prestito vitalizio ipotecario

Altro prestito destinato ai pensionati è il Prestito vitalizio ipotecario. Anch’essa è una misura molto utilizzata, seppur con tutte le limitazioni del caso. Sì, perché il richiedente deve aver compiuto almeno 69 anni ed essere proprietario di un immobile. Questa misura è stata introdotta nel 2005 e da lì in poi sempre soggetta a modifiche per renderla più accessibile.

Si tratta di un tipo di finanziamento a medio-lungo termine e la cifra ottenuta non ha bisogno di giustificazione, in quanto può essere utilizzata per qualsiasi cosa. Quando si stipula un contratto, però, è giusto sottolineare che si va a stipulare un’ipoteca sull’immobile, usata come garanzia. Il pensionato non dovrà restituire nessuna somma mensilmente, ma il tutto verrà coperto alla sua morte dagli eredi. In che modo? Alla scomparsa del beneficiario gli eredi dovranno decidere se colmare il debito oppure dare l’immobile alla banca che avrà la premura di venderlo per riavere i soldi indietro e, nel caso, dare la differenza qualora ci fosse.

Su quest’ultimo aspetto bisogna fare una distinzione fondamentale tra rimborso senza capitalizzazione e con capitalizzazione:

  • Senza capitalizzazione: in questo caso il beneficiario si impegna a rimborsare gli interessi e le spese di volta in volta prima della sua morte, facendo si che gli eredi paghino solamente la somma richiesta.
  • Con capitale: gli eredi dovranno pagare il capitale più gli interessi e le spese del caso. Il rimborso dovrà avvenire entro l’anno di morte del beneficiario.

Il massimo importo è di 350.000 euro e sarà un perito a stabilire il valore dell’immobile in base al mercato attuale. È una misura volta a chi in età avanzata ha bisogno di liquidità e vuole sfruttare il proprio immobile senza doverlo vendere e traslocare.

Prestiti per pensionati, occasione anche con l’Inps

Infine esiste un’altra possibilità di ricevere un finanziamento se si è pensionati e si tratta di quelli erogabili con l’Inps. Sono rivolti a tutti quelli che sono iscritti alla gestione Dipendenti pubblici. Sono gestiti dal Fondo Credito “Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali” e possono essere erogati dall’Inps (ex Inpdap) o da banche e finanziarie con cui l’Inpdap ha delle convenzioni.

Questa tipologia di prestito si può dividere in due parti:

  • Piccoli prestiti Inpdap: erogazione di piccoli importi  e restituzione in tempi brevi che vanno da 1 a 4 anni;
  • Prestiti pluriennali: servono principalmente per far fronte a spese economiche importanti, come nel caso di un trasloco o altre circostanze. Può ricordare la Cessione del quinto proprio perché la pensione viene usata come garanzia. A sua volta si divide in prestiti pluriennali diretti quando vengono rimborsati mediante accredito diretto sulla pensione; si parla di prestiti pluriennali indiretti, invece, quando vengono erogati da banche o finanziarie in convenzione con l’Istituto di previdenza.