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Cosa è cambiato per i prestiti con il decreto Draghi?

- Tempo di lettura 4 minuti -

Il Decreto legge “Liquidità” , o Decreto Draghi, è stato modificato con lo scopo di potenziare ulteriormente il fondo di garanzia per favorire le esigenze di immediata liquidità di imprese e professionisti.

Questa necessità da parte delle attività deriva soprattutto dalle disastrose conseguenze che la pandemia mondiale ha provocato a livello economico.

I cambiamenti del decreto prevedono anche una semplificazione delle procedure di accesso, offrendo così, una copertura economica ad una platea maggiore di beneficiari.

Per poter ottenere i finanziamenti, i professionisti e le imprese interessate possono rivolgersi alle banche che effettuano la domanda, le quali, si occupano di inoltrare la richiesta e di far arrivare al beneficiario del fondo un’e-mail di avviso.

L’intervento del fondo su piccoli prestiti: come funziona?

Se la richiesta del finanziamento si riferisce ad un piccolo prestito che non supera i 30 mila euro, l’intervento del fondo copre circa il 90% del finanziamento, con una durata massima di 15 anni.

Ovviamente, è importante sapere che, l’importo di 30 mila euro dato in prestito non può superare il 25% dei ricavi o il doppio della spesa salariale annua.

Come dicevamo in precedenza, attraverso alcune modifiche del decreto, è stato possibile ampliare la platea dei beneficiari.

Attualmente possono richiedere il finanziamento anche le PMI e le persone fisiche esercenti attività di impresa, i broker, gli agenti e subagenti di assicurazioni o enti commerciali, gli enti religiosi riconosciuti civilmente e infine, le arti e professioni.

Come avviene la concessione del prestito?

Per questo tipo di finanziamento la garanzia da parte del beneficiario viene concessa automaticamente e in questo modo, la banca può erogare il prestito senza dover per forza attendere la risposta del fondo.

Il finanziamento, inoltre, si può richiedere mediante la compilazione di un modulo apposito, che è stato ulteriormente semplificato.

Una volta compilato il modulo, il beneficiario deve consegnarlo alla banca di riferimento e, quindi, non direttamente al fondo di garanzia.

Una volta completate tutte le procedure relative alla domanda, l’approvazione del finanziamento sarà valutata in base al merito di credito dei soggetti ritenuti ammissibili.

In generale, il fondo approva le richieste che vengono presentate dalle banche o da altri intermediari finanziari, e solo dopo aver verificato e valutato le caratteristiche del soggetto beneficiario decide se concedere il prestito oppure no.

Ovviamente, il beneficiario deve possedere le giuste caratteristiche per rientrare tra i soggetti ammissibili e la sua richiesta non deve superare i limiti di aiuto previsti.

Altre operazioni ammissibili per il finanziamento: quali sono le condizioni di copertura?

Il finanziamento può coprire fino all’80% se si tratta di altre operazioni ammissibili e se l’importo massimo è di 5 milioni di euro per singolo beneficiario.

Le operazioni finanziarie, in questo caso, possono avere una durata massima di 8 anni e la cifra completa può essere raggiunta anche sommando più domande insieme.

Per quanto riguarda invece i confidi, questi possono coprire fino al 90% grazie ad una controgaranzia del fondo al 100%.

I confidi inoltre, possono determinare le condizioni della copertura, offrendo anche una copertura aggiuntiva del 20%.

La garanzia diretta di cui parliamo è capace di coprire l’80% dell’operazione finanziaria anche se si presentano delle rinegoziazioni.

Attualmente, se i finanziamenti proposti dal decreto verranno prolungati fino ad un massimo di 96 mesi, anche la durata delle garanzie sarà prolungata in automatico e si manterrà la copertura originaria.

Decreto sostegni bis: Mutui per i giovani

Al giorno d’oggi per un giovane under 36 acquistare una casa con un mutuo è sicuramente una grandissima opportunità.

Oggi, con la grave crisi economica che il nostro paese sta affrontando, è sempre più difficile poter avere un mutuo al 100%, poiché ciò comporta un maggiore assorbimento di capitale da parte delle banche.

Grazie al decreto sostegni bis il governo Draghi ha offerto la possibilità di accedere ad un fondo prioritario di garanzia mutui sulla prima casa a chi non ha ancora compiuto 36 anni e possiede un Isee inferiore a 40.000 euro.

Inizialmente, il fondo previsto garantiva il 50%, ma è stato esteso fino all’80% della quota dei mutui concessi per la prima casa.

Inoltre, ai giovani che non riescono ad apportare neanche il 20% della cifra per l’acquisto dell’immobile, vengono concessi maggiori possibilità di credito, grazie all’intervento dello Stato.

Anche in questo caso, sono disponibili dei moduli appositi da compilare per accedere al fondo di garanzia straordinario, è possibile scaricarli dal sito internet Consap e presentarli alla banca di riferimento.

Cambiamenti apportati al decreto sostegni bis

Rispetto alla bozza iniziale, il decreto sostegni bis ha subito una serie di modifiche e cambiamenti, vediamo nello specifico di cosa si tratta.

  • È stata sostituita la dicitura “lavoratore atipico a 35 anni di età” con quella attuale “chi non ha ancora compiuto 36 anni”.
  • È stato stabilito il limite del modello Isee a 40.000 euro, mentre precedentemente era di 30.000 euro.
  • È stato stabilito che l’ammontare massimo del prestito è di 250.000 euro anche per tutti i lavoratori considerati atipici, come ad esempio, interinali o somministrati.
  • È stato definito un limite di tempo per la presentazione della domanda di accesso, che va dal 24 Giugno 2021 fino al 31 Dicembre del 2022.
  • È stato rifinanziato il fondo, con una dotazione di 290 milioni di euro per l’anno 2021 che vanno a sommarsi ai 137 già esistenti, e di un’altra di 250 milioni che invece, viene concessa in dotazione per il 2022.

Cosa prevedeva prima il fondo garanzia prima casa?

Prima dei cambiamenti e delle varie estensioni della garanzia, le condizioni per poter accedere al fondo per l’acquisto della prima casa erano:

  • Era necessario essere cittadini italiani o stranieri con permesso di soggiorno in Italia;
  • Non risultare proprietari di altri immobili;
  • Fare richiesta di un mutuo non superiore ai 250.000euro;
  • Procedere all’acquisto di un immobile non di lusso;
  • Adibire l’immobile a prima casa.

Attualmente, è stato possibile aprire nuovi scenari ai giovani, grazie all’estensione della garanzia per l’accesso al fondo.

Grazie a queste opportunità, è più facile per i giovani oggi acquistare un immobile nonostante ci siano condizioni economiche poco favorevoli.