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Cosa sono i prestiti bancari a breve termine?

- Tempo di lettura 4 minuti -

Viviamo in una società in cui richiedere finanziamenti o prestiti è una cosa abbastanza comune e frequente, soprattutto a causa della profonda crisi economica che il nostro paese sta attraversando in questo periodo.

Si sente spesso parlare di prestiti bancari a breve termine, ma visto che per le persone meno esperte in materia economica non è facile capire di cosa si tratti, vediamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche di questi finanziamenti.

Prima di tutto, dobbiamo sottolineare che i prestiti bancari a breve termine rientrano tra le operazioni bancarie con scadenza contrattuale non superiore ai diciotto mesi.

Nonostante ciò, fanno parte di questa categoria anche i cosiddetti prestiti bancari a revoca, per i quali viene concessa una scadenza indeterminata e per cui le banche richiedono una restituzione del finanziamento con tempi di preavviso molto brevi.

In generale, possiamo distinguere i prestiti bancari a breve termine in due tipologie principali, i prestiti diretti e le operazioni auto-liquidabili.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cosa sono i prestiti diretti e le operazioni auto-liquidabili?

Per comprendere tutti i vantaggi dei prestiti bancari a breve termine, è necessario capire cosa sono i prestiti diretti e le operazioni auto-liquidabili.

I prestiti diretti sono finanziamenti bancari per i quali la stessa banca sostiene un esborso immediato con lo scopo di favorire il richiedente.

Nello specifico, i prestiti diretti comprendono le seguenti operazioni:

  • apertura di un credito sul conto corrente
  • anticipazioni garantite
  • sovvenzione cambiaria

Per quanto riguarda invece le operazioni auto-liquidabili, rappresentano mezzi finanziari necessari al rimborso delle somme e sono provenienti da un terzo soggetto che diventa debitore dell’affidatario del prestito.

Queste operazioni, che comunque fanno parte della categoria di prestito bancario a breve termine, possono avvenire in modalità differenti, vediamo come.

l’operazione, infatti può avvenire pro solvendo, cioè, in caso di mancato pagamento da parte del terzo soggetto, la banca può addebitare la cifra da restituire e tutte le spese sostenute al suo affidato, per ottenere così il rimborso.

Oppure, può avvenire pro soluto, cioè, in questo caso, l’affidato è completamente sollevato da qualsiasi obbligo o responsabilità e la banca deve necessariamente rinunciare ad ogni operazione di rivalsa nei suoi confronti, qualora ci fosse un mancato pagamento.

Prestiti diretti con apertura di conto corrente: in cosa consistono?

Nel caso in cui il cliente decida di richiedere un prestito diretto con apertura di conto corrente, la banca si impegna per un certo periodo di tempo a mettere a disposizione dell’affidato una determinata somma di denaro, che può essere utilizzata anche mediante prelievi parziali e poi ripristinata successivamente, mediante dei versamenti.

In questo caso, il prestito in questione viene formalizzato mediante la sottoscrizione di un contratto, nel quale vengono indicate una serie di regola che servono proprio a regolare il rapporto tra il richiedente e la banca.

Ad esempio, sul contratto devono essere specificate le seguenti voci:

  • l’ammontare del credito concesso dalla banca
  • il tasso di interesse
  • altre eventuali componenti di costo
  • la scadenza del contratto
  • i giorni di preavviso in caso di recesso delle parti

È importante inoltre, sottolineare che l’apertura del conto corrente deve rispettare alcune regole, come ad esempio, dev’essere a scadenza determinata, cioè può essere concessa per un periodo non superiore ai 18 mesi; dev’essere a tempo determinato, cioè può essere concessa fino alla revoca, le parti inoltre, possono recedere dal contratto  con un preavviso molto breve; dev’essere un’operazione allo scoperto, quindi, il prestito non dev’essere assistito da nessuna garanzia collaterale; infine, dev’essere un’apertura garantita, quindi, accompagnata da garanzie reali e concrete.

Prestito diretto con anticipazione garantita: in cosa consiste?

Si tratta di un prestito monetario che viene concesso dalla banca in cambio di un pegno su merci o titoli.

Ad esempio, il debitore decide di cedere alcuni dei suoi beni come garanzia per poter ottenere il finanziamento dalla banca, ovviamente, perde la disponibilità di quel determinato bene, ma non la sua proprietà.

La banca si impegna a conservare i beni del richiedente e a restituirli al termine dell’estinzione del prestito, in caso di mancato pagamento dell’intera somma dovuta, la banca può vendere i beni del cliente con lo scopo di recuperare il mancato rimborso.

Il prestito diretto con anticipazione garantita può essere con credito per elasticità di cassa, quindi, determinato da prelievi limitati e per un altrettanto periodo limitato di tempo, una sorta di anticipo che la banca concede al cliente per un breve tempo.

Il prestito diretto può anche essere con anticipazione in conto corrente, in questo caso, la banca mette a disposizione del cliente una linea di credito, sottraendo al valore del bene lo scarto di garanzia.

Prestito diretto con sovvenzione cambiaria: in cosa consiste?

Si tratta di un contratto grazie al quale, la banca accredita il ricavo ottenuto dallo sconto di una cambiale a favore della stessa banca finanziatrice, questa operazione non offre garanzie alla banca, ma solo il vantaggio di disporre di un determinato titolo.

Operazioni auto-liquidanti

Abbiamo visto che le operazioni auto-liquidanti, che fanno parte sempre dei prestiti bancari a breve termine, possono essere concessi con l’inserimento di un terzo soggetto.

In generale, quest’operazione avviene mediante lo sconto bancario, un contratto in base al quale la banca anticipa al cliente un determinato importo, mediante la cessione pro solvendo.

Lo sconto bancario di cui parliamo può avvenire tramite un castelletto, in questo caso, la banca predefinisce l’ammontare massimo degli effetti da presentare come pegno; può avvenire mediante un castelletto con carattere rotativo, cioè viene ricostituita la disponibilità quando gli effetti scontati vengono regolarmente pagati; infine, può avvenire anche mediante sconto in forma isolata, in questo caso, si tratta di un’operazione occasionale.

Le operazioni auto-liquidanti possono avvenire anche mediante l’anticipo sul portafoglio salvo buon fine, in questo caso, l’accredito arriva su un conto corrente transitorio intestato al cliente ed è di importo pari al valore dei crediti commerciali presentati all’incasso.

In questo caso, il cliente ha subito la possibilità di usufruire della somma e si determina, così, l’origine di interessi passivi e vari oneri che maturano poi sullo stesso conto.

Si sente spesso parlare anche di Factoring, cioè un’operazione mediante la quale un imprenditore s’impegna a cedere i suoi crediti commerciali a breve termine, proprio come fa una banca o una società di factoring.

l’imprenditore, in questo caso, dietro compenso, si occupa di curare la gestione e l’incasso della cifra, garantendo il buon fine dell’operazione.

In caso di insolvenza del debitore il factoring può essere pro solvendo p pro soluto, a seconda dei casi specifici.