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Cos’è il credito al consumo?

  • Prestiti
- Tempo di lettura 4 minuti -

Il mondo dei prestiti è molto vario, al suo interno ci sono una tipologia di sistemi per permettere alle persone di poter usufruire di un determinato credito così da realizzare i propri sogni e sostenere spese importanti. Possiamo citare tantissime varianti, come il vitalizio ipotecario oppure il prestito d’onore. Sono due forme estremamente importanti per chi vuole godere di una somma di denaro in modo semplice e senza problemi.

Con quest’articolo, invece, vogliamo andare a parlare del credito di consumo. Cos’è? Come funziona? Quali sono i diritti dei consumatori? Scopriamolo insieme!

Il credito al consumo, di cosa si tratta?

Probabilmente vi sarà già capitato di sentirlo nominare: il credito al consumo non è altro che un contratto in base al quale viene concesso un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento e di altri sistemi che permettono l’erogazione di somme di denaro a persone fisiche che non lo utilizza per l’attività professionale. Rientrano in questo campo i prestiti per le auto, un corso di formazione online o fisico, oppure per un televisore. Questi prestiti vengono chiamati finalizzati, in quanto chi concede il finanziamento conosce il motivo, ma nel caso del credito di consumo possiamo avere anche delle esigenze non determinate e quindi prende il nome di prestito non finalizzato.

Quando il consumatore decide di voler fare una dilazione del pagamento dovrà impegnarsi a restituire la somma nelle date concordate come d’accordo. Qui il debitore dovrà restituire la somma più inserire gli interessi che vengono decidi dalla finanziaria o istituto di credito. Vengono stabilite le rate da pagare mensilmente entro una data specifica. Il pagamento, ovviamente, si protrae fino alla fine del contratto.

È importante andare a specificare che la rata consiste in:

  • una quota che comprende parte della somma da restituire;
  • interessi da pagare derivati dal tasso d’interesse;
  • infine la scadenza è fissata da entrambe le parti.

Da sottolineare come il credito a consumo sia erogabile solamente in determinate soglie che vanno da un minimo di 200 a un massimo di 75.000 euro.

I vari tipi di credito di consumo

Abbiamo capito quindi che con il termine credito al consumo intendiamo un tipo di contratto che comprende le più importanti tipologie di finanziamento. Le più diffuse sono le seguenti:

  • prestiti finalizzati che abbiamo citato più sopra, chiamati anche “crediti collegati”;
  • prestiti non finalizzati, cioè senza che ci sia uno scopo dichiarato;
  • apertura di un conto corrente;
  • carta di credito revolving.

Non si possono inserire nel credito al consumo le seguenti tipologie:

  • finanziamenti senza nessun interesse;
  • finanziamento per un immobile;
  • finanziamento di oltre 5 anni con ipoteca su immobile;
  • finanziamenti oltre la soglia del credito a consumo.

Spese, TAN E TAEG

Nel momento in cui si va a stabilire un finanziamento o un prestito, c’è da prendere in considerazione il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale. Si tratta di un interesse che va a formare la cifra completa da dover pagare. È un valore annuale e che rende uguali tutti gli obblighi finanziari. È molto importante per il consumatore in quanto gli permette di:

  • confrontare la convenienza delle diverse offerte di credito;
  • disporre di informazioni omogenee sul costo effettivo del credito tra le diverse proposte che si trovano sul mercato.

Il TAEG è uno strumento reso omogeneo a livello europeo e permette ai clienti di poter confrontare le tariffe degli istituti italiani e di quelli stranieri. All’interno sono presenti tutte le spese prevedibili e necessarie. Infatti se andiamo a guardare, troviamo: il TAN, cioè il Tasso Annuo Nominale, ovvero il tasso senza le relative commissioni; le commissioni; imposte; spese legate al servizio accessorio.

All’interno del Tasso Annuo Effettivo Globale non è presente la mora o spese penali dovuti a pagamenti ritardati, spese notarili, servizi accessori facoltativi.

In sostanza il TAEG è una sintesi dei costi totali per avere il credito e viene sommato alla rata da versare ogni mese. Le indicazioni sono state sancite all’interno del Decreto Legislativo 141 del 2010. Inoltre non può superare il TEGM, cioè Il Tasso Effettivo Globale Medio, che viene usato per fare riferimento alla soglia di usura.

Quali sono i meriti e i diritti del consumatore

Specifichiamo che quando si tratta di prestiti, questi non sempre vengono concessi dalle banche e dagli istituti di crediti. Il motivo risiede nella sicurezza che una persona possa pagare ogni mese il debito. Infatti in fase decisionale vengono analizzate una serie di caratteristiche che vanno a determinare il rischio di credito. Quello che si fa è utilizzare una metodologia che valuta il merito creditizio del consumatore. Si decide in merito a:

  • la concessione della somma richiesta;
  • l’entità del finanziamento;
  • il tasso di interesse applicato.

Una volta ciò si consulta la banca dati e si decide se accettare o rifiutare. In quest’ultimo caso il consumatore ha il diritto di saperlo in maniera rapida e gratuita, ottenendo le giuste indicazioni dalla banca per poter far accettare la pratica la prossima volta.

Il modulo SECCI

Quando si richiede un credito al consumo è obbligatorio fornire il modulo SECCI. Questo acronimo sta per Standard European Consumer Credit information, ovvero Informazioni europee di base sul credito ai consumatori. Al suo interno vanno inseriti una serie di caratteristiche fondamentali, come la tipologia di contratto, rate, la durata, la motivazione (se serve), gli interessi; il TAEG; gli aspetti legali come le consultazioni, diritto di recesso.

È importante andare a sottolineare questo ultimo punto: il diritto di recesso. Questo va eseguito entro 14 giorni dalla firma del contratto. Da tenere a mente è anche il diritto di assistenza da parte del finanziatore. In modo da poter togliere tutti i dubbi al proprio clienti, sia via telefono sia con colloqui faccia a faccia negli orari di lavoro.

Inoltre chi decide di voler avere un prestito, può anche decidere in autonomia di rimborsarlo in anticipo. Qui si va a pagare ciò che resta della somma erogata, oltre che degli interessi e degli oneri. Infine se previsto da contratto c’è da pagare una somma al creditore che si aggira non oltre l’1% del capitale residuo.