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È possibile fornire prestiti a chi è segnalato al crif?

- Tempo di lettura 4 minuti -

Solitamente, quando si richiede un prestito gli istituti di credito e le banche eseguono un’attenta analisi per valutare se il beneficiario sia idoneo o meno a ricevere il finanziamento.

Spesso può capitare di trovarsi in un momento di difficoltà economica e di non riuscire a rispettare perfettamente le scadenze delle rate da pagare.

In caso di ritardi si finisce per essere considerati cattivi pagatori e quindi, richiedere un prestito diventa quasi impossibile.

I cattivi pagatori, infatti, vengono segnalati al CRIF e per poter ottenere un prestito devono fornire una serie di documentazioni specifiche.

Cosa sono le segnalazioni al CRIF?

La società privata CRIF che sta per “Centrale Rischi Finanziari”, si occupa di gestire l’EURISC, un database in cui sono presenti tutti i dati forniti dagli istituti di credito.

Le informazioni raccolte su questo database sono relative quindi, alla storia creditizia dei clienti della banca, da lì è possibile verificare se ci sono clienti che pagano regolarmente o se invece ci sono cattivi pagatori.

Quando il cliente ritarda notevolmente un pagamento o lascia un insoluto, viene immediatamente segnalato al CRIF e per lui diventa molto difficile riuscire ad ottenere un prestito.

Solitamente, le segnalazioni vengono fatte se il cliente salta almeno due rate consecutive o se ritarda notevolmente il pagamento delle stesse.

Ovviamente, prima di inviare la segnalazione, la banca di riferimento ricorda al suo cliente l’incombenza attraverso una comunicazione.

Se entro 15 giorni dall’avviso il cliente paga l’insoluto è possibile evitare la segnalazione al CRIF.

In caso contrario, se dopo gli avvertimenti e le notifiche ricevute il cliente non provvede ad estinguere il debito, la banca per tutelarsi deve necessariamente inviare la segnalazione.

Prima di concedere un eventuale prestito ad un cliente le banche consultano i database del CRIF, quindi, se il cliente risulta un cattivo pagatore è molto difficile che l’istituto di credito accolga la sua richiesta di finanziamento.

Oggi è molto frequente richiedere un prestito, lo si può fare anche su internet, consultando ad esempio il sito prestitivelocissimi.com.

Oggi, esistono alcune possibilità di ricevere un prestito anche per chi viene segnalato al CRIF, vediamo quali sono.

Ottenere un prestito se si è segnalati al CRIF: come fare?

Come abbiamo anticipato, se un cliente della banca è segnalato al CRIF come cattivo pagatore è molto difficile per lui riuscire ad ottenere un prestito, ma può comunque provare a richiederlo seguendo tre strade differenti.

  • Delega di pagamento: questa è una possibilità di prestito che viene concessa ai lavoratori dipendenti statali, pubblici e privati.

In questo caso, il pagamento delle rate è estinguibile mediante delle trattenute sullo stipendio mensile del lavoratore.

Questa quindi, può essere una possibilità anche per chi viene segnalato al CRIF.

  • Prestito cambializzato o con delega: in questo caso, si tratta di un prestito che viene rimborsato tramite conto corrente, se si tratta di un dipendente pubblico o statale.

È necessaria la firma di una cambiale come garanzia, oppure, è preferibile utilizzare la busta paga, soprattutto se si tratta di lavoratori dipendenti privati.

  • Cessione del Quinto: si tratta di una possibilità di prestito che viene data ai dipendenti a tempo indeterminato pubblici, statali e privati.

In questo caso, è possibile estinguere il debito con la cessione di quote direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Viene chiamato cessione del quinto proprio perché la somma arriva fino ad un quinto del reddito mensile al netto delle trattenute.

Anche per i clienti segnalati al CRIF questa risulta essere la modalità più utilizzata e sicura per ottenere un prestito.

Richiedere un prestito con la cessione del quinto

Il prestito personale con la cessione del quinto può arrivare fino a 75.000 euro ed è a tasso fisso.

Questo prestito è disponibile, come abbiamo visto, anche per i cattivi pagatori che vengono segnalati al CRIF.

Si tratta di una modalità concessa ai lavoratori dipendenti che possiedono un contratto di lavoro a tempo indeterminato in enti pubblici, statali o privati.

Si tratta inoltre, di una richiesta di prestito molto più semplice rispetto ad altre, poiché la somma da pagare viene trattenuta direttamente dallo stipendio mensile o dalla pensione del cliente.

La richiesta del prestito con cessione del quinto può essere effettuata presso una banca o presso un istituto di credito, oppure, è possibile anche procedere comodamente online.

Quando si richiede questo prestito è necessario firmare una delega che consente al datore di lavoro di decurtare la rata dallo stipendio mensile del lavoratore.

Per tutelare le banche esiste una polizza assicurativa obbligatoria che in caso di perdita di lavoro del cliente o della morte dello stesso, protegge economicamente l’istituto di credito.

Un’altra garanzia per le banche è anche il TFR, che il lavoratore accumula nel corso degli anni di lavoro.

Ovviamente, più è alto il TFR, maggiore è la protezione per la banca.

Vantaggi e svantaggi

Il prestito con la cessione del quinto offre sicuramente notevoli vantaggi sia al cliente della banca che alle banche stesse, ma esistono anche degli svantaggi da valutare.

Prima di tutto, è vantaggiosa perché è una modalità di finanziamento comoda che non presenta il rischio di ritardare i pagamenti mensili delle rate, ed è a tasso fisso per tutta la durata del finanziamento.

Anche per le banche questa modalità offre numerose garanzie e sicurezze, come abbiamo visto infatti, viene anche sottoscritta un’assicurazione obbligatoria.

Un altro vantaggio è anche relativo ai tempi di erogazione del prestito, che sono molto brevi.

Il prestito con la cessione del quinto però, presenta anche degli svantaggi, ad esempio, ci sono alcune categorie che vengono escluse da questa tipologia di finanziamento.

Non possono richiedere il prestito con la cessione del quinto le seguenti categorie:

  • pensionati con pensione minima
  • clienti che percepiscono una pensione di invalidità o di inabilità
  • lavoratori di imprese molto piccole
  • liberi professionisti
  • lavoratori neoassunti

Infine, un altro svantaggio è quello di non poter ricevere alcun anticipo sul TFR fino al termine dei pagamenti, la somma deve servire come garanzia per la banca o per l’istituto di credito.