L’evoluzione del mercato del lavoro ha fatto si che sempre più persone oggi siano assunte con un contratto a tempo determinato, ovvero con un rapporto di lavoro subordinato a “scadenza”.
Si tratta di forme di lavoro più “precarie”, considerato che non forniscono alcuna garanzia di prolungamento del rapporto professionale una volta giunto a scadenza, e che – proprio per questo motivo – sono guardate con maggiore sospetto dalle banche e, più in generale, da tutti coloro i quali potrebbero elargire un prestito nei confronti delle persone che lavorano sotto tale forma contrattuale.
Ma esistono i prestiti con contratto a tempo determinato? Quali sono le loro caratteristiche? E a che cosa bisogna prestare attenzione?
Prestito con contratto a tempo determinato: possibile ma… a quali condizioni?
In linea introduttiva, giova aprire con una buona notizia: i prestiti con contratto a tempo determinato esistono e sono molto più diffusi di quanto si possa immaginare.
D’altronde, come sopra abbiamo avuto modo di anticipare, il mercato del lavoro è cambiato molto nel corso degli ultimi anni, e oggi giorno i contratti a tempo indeterminato (per lo meno, nella concezione di un tempo) sono diventati una rarità.
Di qui la necessità, da parte degli istituti di credito, di andare incontro alle esigenze dei titolari di un contratto a tempo determinato, da valutarsi in un’ottica più “elastica” rispetto a quanto si faceva fino a non troppo anni fa.
Quanto sopra ci conduce dunque a una riflessione che vogliamo subito condividere con tutti i nostri lettori: oggi ottenere un prestito con un contratto a termine, come ad esempio un finanziamento auto con contratto a tempo determinato, non è certo impossibile.
Come funziona il finanziamento con contratto a tempo determinato
Chiarito quanto affermato in introduzione, cerchiamo di condividere qualche breve riflessione sul funzionamento di un finanziamento con contratto a tempo determinato.
In primo luogo, bisogna considerare che i prestiti richiesti dai lavoratori a tempo determinato hanno di norma una durata inferiore o uguale a quella del proprio contratto di lavoro.
Ne deriva che un lavoratore che ha davanti a se ancora 6 mesi di lavoro con lo stesso datore, potrà avere generalmente accesso solo a prestiti con contratto di 6 mesi, mentre altri finanziamenti per dipendenti a tempo determinato con piani di ammortamento più estesi potranno evidentemente essere concessi a chi risulta magari essere titolare di un contratto di lavoro della durata di 24 mesi.
Le stesse regole, peraltro, valgono anche per un prestito con contratto a progetto o ancora per i mutui per dipendenti a tempo determinato. Per poter contenere il rischio, infatti, gli istituti di credito evitano di sostenere le esigenze dei lavoratori a tempo determinato per periodi di tempo maggiori di quelli che legano il loro rapporto all’azienda datrice di lavoro ma… è sempre così?
Garanzie prestito con lavoro a tempo determinato
Come abbiamo visto poche righe fa, alla domanda ‘posso chiedere un prestito con un contratto a tempo determinato’ è possibile fornire una risposta positiva.
Abbiamo anche affermato che ottenere un prestito con lavoro tempo determinato è un po’ più difficile rispetto all’ipotesi di ottenimento di un finanziamento con un contratto a tempo indeterminato, e che generalmente le banche evitano di far indebitare un cliente con un contratto a termine per un periodo di tempo maggiore rispetto a quello contrattuale.
Ad ogni modo, a tutto ciò è un’eccezione. È infatti possibile che il titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato possa comunque arrivare a indebitarsi per più tempo, nel caso in cui riesca a presentare delle garanzie che possano “rassicurare” l’istituto di credito sulla possibilità che il debitore adempia alla propria obbligazione.
Per esempio, non sono rare nei prestiti con contratto a tempo determinato le fideiussioni rilasciate da una persona favorevolmente conosciuta dalla banca, e che si fa garante del buon esito del rimborso del debito da parte del lavoratore (si pensi a un genitore del debitore principale).
Naturalmente, la garanzia fideiussoria non sostituirà le valutazioni di merito creditizio da parte della banca, ma potrà comunque essere utile per poter sostenere più concretamente la propria richiesta di indebitamento.
Quanto si può ottenere con un prestito per lavoratori a tempo determinato
Un’altra comune domanda che ci si può porre nel momento in cui ci si avvicina con fiducia a questa operazione è quanto si può ottenere con un prestito per lavoratori a tempo determinato.
In questo caso, fermo restando il limite contrattuale, che sopra abbiamo voluto condividere con i nostri lettori, e ferme restando le esigenze del lavoratore, a prevalere sarà il contenimento del rapporto rata / reddito.
Ricordiamo infatti che – così come avviene per la generalità dei prestiti – anche per coloro che hanno un contratto a tempo determinato il rapporto tra la rate e il reddito rappresenterà il principale indicatore della capacità di rimborso del richiedente. Sebbene ogni istituto di credito possa avere delle regole parzialmente diverse in questo ambito, di norma la banca desidera che le rate che il proprio debitore paga ogni mese, non superino il 30-40% del reddito complessivo.
Come richiedere un prestito con contratto a tempo determinato
Concludiamo infine con un breve cenno alle modalità di richiesta di un prestito con contratto a tempo determinato, unicamente per condividere come non vi siano specifiche differenze rispetto a una qualsiasi richiesta di finanziamento.
Pertanto, la domanda di prestito dovrà essere compilata su modulistica predisposta dalla banca, allegando la documentazione di identità in corso di validità (è sufficiente la carta di identità), il codice fiscale (o la tessera sanitaria regionale), le ultime 2-3 buste paga, l’ultima dichiarazione dei redditi e una copia del contratto di lavoro dalla quale emerga la scadenza del rapporto.
In aggiunta a quanto sopra – come in parte abbiamo già introdotto – potrebbero essere richiesti ulteriori documenti relativi alle garanzie o, eventualmente, a nuovi accordi con il datore di lavoro, che potrebbero prolungare la relazione professionale.