Inutile girarci intorno, richiedere un prestito è molto complesso rispetto a quello che si pensi. Già solo dover consegnare una serie di documenti può farci sentire spaesati, senza contare il fatto che in caso di esito negativo non si potrà richiedere il credito per un periodo di tempo limitato. Considera che ogni richiesta rifiutata a prescindere dal motivo viene inserita nel registro SIC e CRIF per 30 giorni e in questo lasso di tempo non se ne può richiedere un altro, altrimenti si rischia di far salire il tempo. Ecco perché quando si richiede un prestito è importante sapere cosa si sta facendo, informandosi prima su qual è l’età minima richiesta per la somma di denaro e soprattutto qual è la cifra minima in busta paga per veder accolto il finanziamento.
La somma di tutto ciò ci darà se siamo idonei o no ad avere un finanziamento. Se non si rientra nei meriti, si verrà subito respinti. Chiaramente ogni situazione è diversa dalle altre e tutto dipende da quanto è alta la cifra richiesta e al tipo di finanziamento che si possono optare, per questo motivo conviene sempre parlare con un gli istituti di credito in modo da caprine meccanismi e vincoli.
Vediamo insieme una serie di casi.
Reddito per la cessione del quinto, anche se basso
Partiamo con il dire che sono pochi i finanziamenti che vengono concessi anche con un reddito molto basso. In questo caso rientra la cessione del quinto, tirata in ballo più volte dalle persone neoassunte o giovani. Questa tipologia di finanziamento avviene grazie a una detrazione diretta della pensione o del proprio stipendio, il che vuol dire che il debitore non deve fare nulla, il prelievo avviene in automatico. Risulta sempre più voluta dai dipendenti e pensionati, in quanto tutela il trattamento minimo annuale. Secondo la legge, nel 2022, il trattamento minimo è fissato a 523,83 euro. Detto in parole povere: chiunque chieda una cessazione del quinto, la quota viene calcolata tenendo conto di questo parametro da non toccare.
Nel calcolo la propria entrata viene divisa in cinque parti, il che permette agevolmente di trovare la quinta parte da cedere per colmare il debito causato dal finanziamento. Se ciò che rimane scende al di sotto del trattamento minimo, va ridotta la rata, così da permettere alla persona di non scendere oltre la soglia. Per questo motivo se avete una busta paga di 500 euro o una pensione simile, non è possibile ottenere la cessione del quinto.
Si tratta di una forma di tutela che permette di non avere un eccessivo indebitamento e che permette l’attivazione di un prestito a tutti i colori superino questa soglia. Senza girarci intorno la soglia minima per richiedere un prestito con questa modalità è il trattamento minimo, quindi 523,83 euro.
Prestito personale con busta paga bassa
In maniera simile a quanto letto con la cessione del quinto avviene per i prestiti personali. Chiaramente qui non c’è un ente che inserisce un limite definito, ma spetta alla banca dare dei parametri di riferimento per la busta paga minima. Il più delle volte utilizzano il salario minimo che si aggira intorno agli 800 euro, al netto di possibili altri prestiti. Per questo motivo è difficile stabilire una busta paga minima, che magari potrebbe essere intorno ai 1000 euro netti. Il tutto con le condizioni da stipulare insieme alla banca e con rate molto sostenibili che non superino i 200 euro mensili.
Ovviamente non basta solo il reddito minimo per ottenere il finanziamento. Il più delle volte ci sono una serie di fattori diversi che influiscono, come l’età anagrafica, se in passato si è ottenuto altri finanziamenti e il tipo di contratto. Quest’ultimo aspetto è veramente importante perché si tende a prediligere chi possiede un contratto a tempo indeterminato piuttosto che determinato. Non dev’essere neoassunto, ma avere un rapporto di lavoro da anni e duraturo. In assenza di ciò, se risulta a tempo determinato deve coprire l’intero periodo di rimborso del debito. In caso contrario la richiesta verrà respinta e di conseguenza per un periodo di tempo non si potranno fare più richieste.
Numero di buste paga per un finanziamento
In sostanza abbiamo fatto chiarezza su qual è la cifra minima in busta paga per poter godere di un prestito con cessione del quinto oppure per un finanziamento personale. Tutto questo va bene, ma serve anche che ci sia un’anzianità lavorativa. Rientrano nella casistica del neoassunto, se si posseggono solamente due buste paga, non si potrà ovviamente ottenere un prestito, nonostante l’indeterminato, in quanto per la banca non siamo affidabili.
Andando ad analizzare la questione, non c’è un adeguato TFR che possa dare una garanzia alla banca. Inoltre la persona non potrà presentare un numero elevato di buste paga che attesti una stabilità economica tale da poter pagare il debito mensilmente. E qui sorge la domanda, quante ne servono? La risposta dipende dal tipo di istituto di credito. In genere sono solamente due, ma il più delle volte chiedono un’anzianità lavorativa di almeno un anno, quindi parliamo di dodici buste paga.
Se siete appena stati assunti e aspettate la prima busta paga per richiedere il finanziamento, lasciate stare, perché risulterebbe molto complicato.
Altri requisiti da tenere in mente
Allora se io non ho anzianità lavorativa, ma ho tutti i parametri in regola, come posso fare? Beh, richiedendo un garante che da la garanzia che il debito sarà coperto. Anche lui deve avere una serie di requisiti, non può essere la prima persona che capita: ad esempio deve avere una stabilità finanziaria e non essere cattivo pagatore iscritto al CRIF.
Quest’ultimo aspetto è meglio tenerlo a mente per evitare che si creino problemi in fase di richiesta. In genere verso i cattivi pagatori le banche sono ancora più diffidenti, cosa che non accade con la cessione del quinto, in quanto serve solamente una busta paga minima e un indeterminato o pensione.
In ogni caso è bene affidarsi a esperti del settore che riescono a indirizzarvi sulla scelta giusta e sulla documentazione da presentare per non veder rifiutata la propria richiesta.